Ricordare oggi Grazia Honegger significa ripercorrere e rivivere la storia, non solo di Percorsi per Crescere, ma anche parte della vita professionale, e non solo, di ciascuno di noi.
Compito doloroso, ma necessario, per elaborare una partenza che ci lascia orfani nonostante la nostra età matura; una partenza che ci ha trovato paradossalmente impreparati.
Dobbiamo ritornare agli anni ’70, nell’epocale passaggio degli Asili Nido dell’O.N.M.I ai Comuni quando Grazia Honegger coordinava i formatori che erano impegnati, per conto della regione Lombardia, a sostenere e preparare le educatrici.
La sua competenza, esperienza e passione sono stati il catalizzatore di un piccolo gruppo composto da educatrici, coordinatori di servizio, persone che a diverso titolo si pre-occupavano di migliorare la qualità dei servizi all’infanzia nei reparti pediatrici, nei nidi, nelle famiglie, nelle scuole e nelle comunità per minori.
Grazia propose, attraverso il lavoro di gruppo, una profonda riflessione sulle realtà del territorio, tenendo sempre presente, come obiettivo, il benessere e la cura del bambino, riconoscendolo come persona attiva fin dalla nascita, con bisogni irrinunciabili, a cui occorreva dare risposte frutto di un’attenta osservazione atta a riconoscere e promuovere l’individualità di ciascuno.
Con l’avvio di un progressivo, ma radicale cambiamento, soprattutto negli Asili Nido, il gruppo avvertiva in modo pressante il bisogno di promuovere la crescita professionale insieme a quella umana, coniugando il saper fare e l’essere.
Grazia propose allora una formazione con Luigi Pagliarani (il cui contributo alla nascita e alla diffusione della psico-socio-analisi italiana è stato fondamentale) e in una sera di maggio, proprio nello studio di Gino, nacque l’idea, poi concretizzata, di dare vita all’Associazione Percorsi con presidente Grazia Honegger. La scelta di darsi una struttura e una forma era il segno di una svolta e di un impegno che finalizzava le energie di ciascuno ad una azione comune nel sociale al di là dell’attività svolta individualmente.
Il contributo di Grazia non è stato solo essenziale nella fase costitutiva dell’Associazione: il suo impegno appassionato, la generosità e disponibilità a spendersi in prima persona nelle attività di formazione, sia all’interno del gruppo sia nelle istituzioni, non è mai venuto meno.
Il suo pensiero, espresso sempre con parole comprensibili, semplici ma profonde; la sua ricca esperienza, il rifiuto di ogni dogmatismo, la disponibilità all’ascolto, l’apertura senza pregiudizi a nuove idee – sempre accompagnate dall’approfondimento e dalla verifica – sono stati un insegnamento di vita per tutti noi. A tutto ciò si aggiungeva, infine, la sua straordinaria capacità di offrire innovative occasioni di confronto e riflessione. Il lavoro di formazione nei nidi è andato sviluppandosi e in pochi anni l’attività dell’Associazione si è diffusa in modo rilevante.
In quel periodo con Grazia abbiamo condiviso momenti faticosi, ma ricchi e intensi sia nei frequenti incontri di verifica delle attività dell’Associazione sia negli stage di auto-formazione e nei week-end di lavoro. Non possiamo dimenticare, la condivisione di pranzi, di momenti ludici, di scambio amicale che stemperavano le fatiche e le tensioni che naturalmente si vivono in un gruppo.
Ricordiamo il lavoro, protratto spesso fino a tarda notte, perché Grazia era rigorosa tanto nel preparare le attività da proporre quanto nel verificare quelle condotte.
Come tutte le persone di qualità, coerenti e determinate, non era persona accondiscendente, disponibile a compromessi e a valutare in base alla propria convenienza.
Non tollerava il pressappochismo, la sciatteria; a volte poteva apparire troppo esigente, era però attenta a evitare giudizi affrettati e disponibile all’ascolto delle ragioni e delle opinioni di ciascuno.
Ci ha trasmesso, partendo da esperienze concrete, come fosse possibile condurre la formazione degli educatori al fine di favorire una crescita professionale e umana sostenendo che “così come si fa con i bambini” – creando le condizioni perché possano appieno sviluppare le potenzialità – “così si deve fare con gli adulti”.
Ma Grazia era capace anche di sognare e dare concretezza ai sogni! Così, dopo un primo periodo di sperimentazione con un gruppetto di bambini e di genitori, preludio a successive iniziative, è nata la prima Casa dei Bambini di Percorsi a Varese.
E sempre Grazia ha saputo, nonostante i dubbi e le paure di molti di noi, sostenere il progetto dell’apertura della prima scuola primaria, confermando di essere donna coraggiosa, pronta a rischiare in prima persona per realizzare un progetto in cui credeva. Così come era pronta a rifiutare incarichi, anche prestigiosi, quando non riteneva ci fossero le condizioni per un lavoro serio.
Ancora Grazia è stata il centro di gravità del lavoro condotto da Percorsi, ormai diventata Cooperativa Sociale, a Bergamo coordinando e partecipando attivamente agli stage dell’Alpe di Siusi, di Mezzoldo, di Sensole e delle successive attività di gestione e formazione degli Asili Nido Comunali affidati in appalto alla Cooperativa.
Fino agli ultimi giorni ha donato a tutti noi il suo apporto nel lavoro di formazione con il suo intervento delicato e stimolante. Ha incontrato persone dialogando via internet, accogliendole a casa sua, partecipando ad incontri online, mantenendo corrispondenza intensa con i tanti che-non solo in Italia- le si rivolgevano, senza lamentarsi per l’eccesso di lavoro o per le condizioni di salute.
Con riconoscenza e gratitudine ora prendiamo il testimone, ognuno con le proprie capacità; cercheremo di onorare e mantenere il suo stesso impegno e coerenza che con intelligente generosità ha saputo trasmetterci.
La vita è un intreccio di incontri, ha scritto Ungaretti, oggi rischiamo di non averne più, a fronte di uno scadimento del modo di educare e di un isolamento progressivo nel virtuale. Non perdiamo la bella, feconda prassi di lavorare in gruppo, verificando e programmando insieme ogni impegno formativo. Continuiamo ad approfondire, a sperimentare, a raccogliere testimonianze, in nome di quella serietà nel rispetto dell’infanzia, delle educatrici e delle aspettative delle famiglie che ci ha sempre caratterizzato. Il resto ha poco valore.
– cit. Grazia Honegger Fresco: Da solo, io!