Un timido sole mattutino che filtra attraverso le fessure delle persiane ancora chiuse, l’aria frizzante, quasi fredda, che si respira appena si esce di casa, i prati che cominciano a colorarsi di un verde brillante e le gocce di rugiada che scivolano lungo gli steli d’erba. Una scena incantata, che imprigiona l’immaginario di un paesaggio quasi perfetto, immobile, tutto da ammirare. È la primavera!
Oltre al risveglio del paesaggio, durante la stagione primaverile si assiste anche al ritorno degli animali rintanati durante l’inverno per sfuggire alle temperature più rigide. Passeggiando all’aria aperta in questo periodo, si può cominciare a sentire il flebile rumore dei piccoli amici che cominciando a popolare boschi e giardini, che andrà via via ad intensificarsi fino a comporre il misto armonico che caratterizza la stagione più calda.
La parola d’ordine è osservare: la natura, gli alberi, gli animali e tutto ciò che caratterizza la bellezza del paesaggio circostante. Ogni elemento è parte di un contesto vario e colorato e, qui, l’attenzione dei più piccoli viene subito colpita da un determinato particolare: l’elemento che si muove. Che sia per curiosità o per paura, il magnifico mondo degli insetti è sempre uno tra i maggiori interessi dei bambini, i cui protagonisti ne attirano subito l’occhio e l’orecchio.
Come ci insegna il metodo Montessori, il bambino passa dalla conoscenza concreta e poi all’astrazione, non viceversa. Quindi, il metodo migliore per richiamare il suo interesse è quello di approcciarsi alla realtà immergendosi direttamente in essa. Gli insetti suscitano questo vivo interesse per i bambini anche per la loro ridotta dimensione, la quale ispira una sensazione di sicurezza e di superiorità fisica.
Varie sono le metodologie che possono essere sfruttare per lo studio degli insetti. Un primo approccio a questo variegato mondo può essere compiuto con uno scopo meramente di piacere e scoperta. Se ci si addentra nel bosco o si cammina nel proprio giardino con una lente di ingrandimento si possono scoprire particolari che sfuggono all’occhio umano, come il numero di zampe di un ragno o il movimento di un millepiedi. L’osservazione è la base del metodo scientifico, non è mai da sottovalutare. I primi dati che si raccolgono a seguito di questa indagine possono essere utilizzati per procedere con una personale classificazione degli insetti, a seconda della caratteristica che più ha colpito l’attenzione del bambino. La catalogazione è necessaria per lo studio ed il ricordo degli animali visti, inoltre è indispensabile per la costruzione di un metodo di apprendimento proprio.
A mano a mano che il bambino scopre e impara il nome degli animaletti, è possibile ricorrere alle carte delle nomenclature o al libro degli insetti per riconoscere su carta e rievocare verbalmente l’animale che si è appena visto saltellare tra un cespuglio e l’altro. Questa attività torna utile anche quando il tempo uggioso non permette al piccolo di intraprendere gite nel bosco. Utilizzando queste nozioni, il bambino potrà cimentarsi nella costruzione di puzzle a tema, dove gli basterà dare una veloce occhiata all’immagine da ricomporre e poi lavorerà in autonomia perché, nella sua mente, è già chiara la forma nello spazio di una coccinella o di un grillo.
Una volta capace di distinguere e di immaginare in autonomia un insetto, si può alzare il livello di completezza di studio ancora un po’, attraverso l’utilizzo delle carte delle nomenclature per imparare a scrivere il nome gli inserti, chiudendo così un cerchio di apprendimento completo, ma divertente.
Tratto da: montessori4you.it