Per questo sono tuttora valide cose ben più antiche. Pensate solo al Conosci te stesso scritto sul fronte del Partenone o al Cristo che si oppone alla legge, Occhio per occhio, dente per dente. Con i bambini si procede alla cieca, non solo non li si osserva per seguirli nel modo più opportuno, ma non si verifica mai se come a loro stessi sappiano aiutarli nel migliore dei modi. Giudicano di continuo i piccoli, mostrandosi come perfetti ed esenti da errori. Figli o allievi continuano a trattarli come a loro volta sono stati trattati. Così il malcostume educativo si perpetua: da Platone secondo cui il bambino è un legno storto da raddrizzare (e ogni mezzo è buono per riuscirci) alla Bibbia che non è meno severa in proposito, passando per il fine giustifica i mezzi nell’ottica del Principe del Rinascimento, identica a quella del padre-padrone o del maestro armato di bacchetta.
Maria Montessori non era una maestra e nemmeno una pedagogista, ma un medico che si era interessato a ragazzini di età scolare, chiusi in manicomio perché considerati “oligofrenici” (di poco cervello): in due anni li aveva portati all’esame di V elementare. L’osservazione parla chiaro – disse a se stessa – qui si verifica un pauroso “spreco d’infanzia”, e quando ebbe modo, pochi anni più tardi, di occuparsi di bambini piccoli scoprì aspetti infantili su cui nessuno mai si era soffermato: il bisogno continuo di attività liberamente scelte, l’interesse a correggersi e a rimediare senza intervento alcuno, la capacità di concentrarsi, l’assenza di conflitti in un clima operoso e soddisfacente per ciascuno, l’aiuto spontaneo e l’autocontrollo perfino quando l’adulto doveva assentarsi.
Le hanno chiamate “Case dei Bambini” perché così si presentavano e il miracolo non fu solo in quel povero quartiere romano. Le “Case” cominciarono a moltiplicarsi nelle più diverse condizioni sociali: da Roma a Milano, da Amsterdam a Tarrytown (N.Y.), da Parigi a San Pietroburgo, da Barcellona a Bucarest e rimbalzando da un luogo all’altro, attraverso i decenni, le guerre, le dittature, ovunque si seguissero o si seguano gli stessi criteri di calma e di rispetto dei bambini, di ambiente preparato e di adulti che rinunciano ad essere i despoti di turno, il fenomeno si riproduce. Da noi poi è stato sperimentato pochissimo, a differenza di paesi come l’Olanda, l’Inghilterra, gli Stati Uniti: un segreto di vita ancora tutto da esplorare…