Il passato: l’evoluzione del metodo Montessori

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È sorprendente come fin dal 1907, anno di inaugurazione della prima Casa dei Bambini e in un’epoca in cui la comunicazione globale era ancora ai primordi, le meraviglie evocate da quel piccolo gruppo di bambini di San Lorenzo abbiano avuto tanta risonanza internazionale. La piccola Scuola di via dei Marsi 58 fu oggetto di visite continue e già ai primi corsi del 1909 e del 1913 parteciparono allievi giunti anche da paesi molto lontani come l’Australia e la Cina. Al loro ritorno in patria questi aprirono scuole che spesso furono all’origine di altrettante Associazioni Montessori locali. In pochi anni il movimento divenne mondiale.

Gradualmente Maria Montessori abbandonò ogni altra attività per dedicarsi totalmente allo studio del bambino. Si sentiva “cittadina del mondo” e viaggiò di Paese in Paese, da un continente all’altro, tenendo corsi ma, con la sua mente di scienziata, continuando ad imparare: in coerenza con quanto andava insegnando, non cessava di osservare e di studiare i fenomeni della vita così come si manifestano nel bambino. A poco a poco, grazie a tutta questa esperienza/ricerca, emerse un progetto educativo coerente, perfettamente delineato non in senso statico o immutabile, ma tale da consentire a ogni bambino di esprimere il proprio io e quindi di guidarci egli stesso nella sua educazione, contribuendo così all’evoluzione positiva del genere umano.

In lei la combinazione – unica – di diversi campi di specializzazione (gli studi di medicina e di biologia, l’antropologia e l’educazione) insieme alla possibilità di studiare bambini di etnie e culture diverse, le consentì di rafforzare le intuizioni relative allo sviluppo umano. Curioso come l’attenzione da lei posta su ciascuna fase di crescita sia stata in apparenza discontinua: dapprima i ragazzini in difficoltà, poi i piccoli dai 3 ai 6 anni.

Verso la fine dei Trenta, precorrendo i tempi, suggerì una guida illuminante per rispondere alle esigenze degli adolescenti. Agli inizi dei Quaranta in India, ancora per la fase 6-12 anni, mise a fuoco il programma per un’educazione cosmica. Poi, nei suoi ultimi anni, alla fine dello stesso decennio, elaborò una guida pedagogica per i primi tre anni di vita. Per ogni fase di sviluppo cercò dunque di trovare le risposte più opportune.

Renilde Montessori

 

Tratto da una conferenza di Renilde Montessori, tenutasi a Milano nel 2005 (vedi Quaderno Montessori n. 87).