Fraintendimenti comuni in tema di Montessori

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Sono molti i fraintendimenti con cui spesso ci confrontiamo in tema di educazione montessoriana.
Vi presentiamo alcuni delle perplessità più frequenti…

Il metodo Montessori è destinato solo ai bambini in età scolare

Sebbene la maggior parte delle scuole Montessori siano costituite da nidi e Case dei Bambini, negli Stati Uniti,come in Italia, i programmi Montessori coprono una fascia di età che va dalla nascita ai quattordici anni. In Italia, al momento esistono diverse scuole elementari e qualche sperimentazione di scuola media inferiore.

Le scuole Montessori sono solo per allievi speciali (geni o disabili)

I metodi usati nelle scuole Montessori danno grandi risultati nell’apprendimento sia fra i bambini disabili, che fra quelli molto dotati. La ragione di questa efficacia risiede nel fatto che l’ambiente in cui gli allievi studiano è organizzato in modo tale da giovare all’apprendimento di tutti i bambini.

In cosa consiste l’educazione Montessori

Quello montessoriano è un approccio educativo ad ampio raggio, dalla nascita all’età adulta, che trae la sua origine dall’osservazione dei bisogni dei bambini nelle più varie culture, in ogni parte del mondo. Sviluppato dalla dottoressa Maria Montessori un secolo fa, questo metodo educativo si basa sulla comprensione delle naturali tendenze del bambino all’apprendimento, che si rivelano in un “ambiente preparato”, in gruppi eterogenei per età (0-3, 3-6, 6-9, 9-12 e 12-14). L’ambiente montessoriano viene allestito con materiale sensoriale appositamente disegnato, che invita i bambini ad impegnarsi in attività di apprendimento di loro scelta. Sotto la guida di un insegnante specificamente formato, i bambini delle classi Montessori apprendono dalla sperimentazione dei vari materiali, coltivando la concentrazione, la motivazione, l’autodisciplina e l’amore per la conoscenza.

Le scuole Montessori nel mondo

Le scuole Montessori nel mondo sono circa ventiduemila, sparse in centodieci paesi (fonte: Clara Tornar, ‘La pedagogia di Maria Montessori tra teoria e azione’, Franco De Angeli editore, 2007) e accompagnano il percorso formativo dei bambini dai primi mesi di vita (nidi) fino all’adolescenza. Negli Stati Uniti ci sono più di 4000 scuole private Montessori e 200 scuole pubbliche che seguono programmi di ispirazione montessoriana. In Italia, ve ne sono attualmente 114 [agosto 2008], suddivise fra 13 regioni. In alcune regioni sono concentrate esclusivamente nel capoluogo; è il caso della Campania, con le 10 scuole presenti a Napoli e, ovviamente, del Lazio, con le 25 scuole di Roma. In altre regioni sono meglio distribuite sul territorio, come accade in Lombardia (15 scuole fra Milano, Bergamo, Brescia, Como, Varese e Mantova) e Veneto (10 scuole tra Venezia, Padova, Verona, Vicenza e Treviso). Una ventina sono le scuole primarie (ex elementari), per il resto si tratta di nidi, micronidi e Case dei Bambini. Infine vi è un solo esempio (per ora) di scuola media Montessori, e si trova a Bressanone, in Alto Adige. Ad avere il maggior numero di scuole statali è Roma, per il resto se ne trovano parecchie comunali o provinciali, e poi private: paritarie, parificate e parrocchiali

Le scuole Montessori sono religiose:

fra le scuole private possono esservene alcune sostenute, ad esempio, da una parrocchia, e che quindi hanno un orientamento religioso. Ma il metodo Montessori non è di per sé religioso, e trova perfetta applicazione in contesti laici.

Il metodo Montessori può essere fruito solo da persone abbienti

persino negli Stati Uniti, dove il sistema scolastico è prevalentemente privato e molto costoso, oltre alle 4.000 scuole Montessori private ve ne sono ben 200 pubbliche. In Italia ve ne sono diverse statali, comunali o provinciali. L’essere fruibile solo da parte dei bambini più agiati snaturerebbe questo metodo che, non va scordato, Maria Montessori perfezionò lavorando con i bambini dei quartieri più popolari. La prima Casa dei Bambini, di cui è stato recentemente celebrato il centenario, aprì i battenti nel quartiere di San Lorenzo, uno dei più poveri della capitale…

 I bambini in classe non vengono sorvegliati e possono ‘fare ciò che vogliono’

il metodo Montessori si basa sul principio della libera scelta fra attività significative. Se il bambino inizia ad utilizzare i materiali in modo distruttivo o troppo fuorviante rispetto alla loro finalità, l’insegnante interviene e dirige gentilmente il bambino o verso materiali più appropriati, o verso un uso più appropriato di quegli stessi materiali.

 

Tratto da Manuale di Pedagogia Scientifica – Maria Montessori, 1935