Fiabe e favole nelle scuole Montessori
I piccolissimi hanno bisogno soprattutto di realtà, racconti veri sugli animali o sulle piante, che poi trasformano a modo loro con la loro fantasia per spiegarsi il mondo. Questo non giustifica affatto l’atteggiamento degli adulti che con fiabe minacciose e moralistiche prendono sempre a pretesto quel che capita sottomano per fare la predica ai piccoli: come ad esempio Cappuccetto Rosso o Il lupo e i sette caprettini. I piccoli non hanno bisogno di nutrire la fantasia con storie cruente, come le fiabe che appartengono alla tradizione popolare tedesca. Perché allora non preferire la tradizione italiana, quella raccolta da Calvino e ancora assai poco conosciuta? Nella fiaba Le ochine, minacciata dalla volpe, la madre protegge in modo straordinario la prole. Tuttavia anche in questo caso è necessario scegliere. Come sempre è una questione di ascolto, di rispetto, di evitare gli anticipi sui grandi problemi della vita.
Si possono nutrire lo spirito e l’immaginazione con simboli accessibili e facilmente assimilabili scegliendo con cura e con senso di grande rispetto per la fase di sviluppo.
Attività vere, non giochi di fantasia
Quando la prima Casa dei Bambini aprì a Roma, molti visitatori donavano giocattoli ai loro piccoli ospiti, ma questi non li usavano granché. Si mostravano più interessati ad attività reali: lavare davvero, anziché far finta di farlo; asciugare i piatti anziché immaginarlo; offrire il caffè a un ospite anziché fingere di prepararlo e di berlo e così via. Nelle scuole Montessori si offre ai bambini l’occasione di scegliere fra tante attività ‘vere’, senza tuttavia impedire loro di imbastire situazioni di gioco simbolico in modo del tutto personale, magari con foglie, sassi e ghiande in giardino.
I materiali e gli strumenti di scoperta nelle scuole Montessori
I materiali e in genere ogni presentazione fatta dalla maestra sono soltanto il punto di partenza: imparo a usare un microscopio, la scoperta viene dopo; imparo l’uso corretto delle forbici a 3 anni, per poi usarle alla pari di una matita, intorno ai 5 o 6 anni.
Usare il materiale Montessori è come imparare a usare un buon violino per poi suonare della musica. Non è considerato “creativo” usare il violino come un martello, né come un ponte mentre si gioca con i cubi. È “creativo” imparare a usare il violino correttamente per poter in seguito creare della musica.
Gli stessi materiali sensoriali o quelli in uso per la grammatica o per l’aritmetica consentono invenzioni e composizioni molto libere: tutto dipende dal clima di libertà che l’adulto ha saputo creare nella classe.