Conosciamo meglio anche Emanuela Nava, che sarà con noi domenica 9 ottobre…
Emanuela Nava è nata, vive e lavora a Milano. Affermata scrittrice per l’infanzia – ha pubblicato tra gli altri con Piemme, Giunti, Einaudi Ragazzi e Salani, è stata sceneggiatrice tv e ha vinto, tra gli altri, il Premio Grinzane Cavour. Nei suoi ultimi romanzi, tra cui E non hai visto ancora niente, ha scelto di rivolgersi a una fascia di lettori più grandi.
La forza della sfida e la promessa di un viaggio verso la consapevolezza. Una storia per giovani adulti.
C’è un ponte, già di per sé una delle metafore più solide. C’è il baratro, la paura da vincere, il desiderio del nuovo. Se poi prendi un ragazzo che fa del ponte la sua sfida quotidiana, il gioco è fatto.
Ma raccontare E non hai visto ancora niente solo con queste parole significherebbe imbrigliarlo e, in fondo, impoverirlo. Così come considerare la forza vitale e inquieta di Mino solo come adolescenza.
Difficile classificare questa storia e il suo protagonista, Mino, un ragazzo che vive con la nonna e trascorre la sua estate su un ponte – sospeso su un fiume per più di duecento metri – col quale ha una familiarità particolare. Ha una sfida da affrontare: attraversarlo camminando come un funambolo sul parapetto. E ha un desiderio: farne il luogo d’incontro con una ragazza. Lo guidano le voci della luna e una rabbia generata da qualcosa che non riesce a capire. Sarà necessario affrontarla e arrivare alle origini del mistero che porta con sé per giungere dall’altra parte, qualunque essa sia.
In questo romanzo c’è ben altro che una parabola esistenziale. C’è la materia dell’acciaio e dei sogni, la potenza e la poesia della natura e delle sue leggi, ci sono personaggi eccentrici e a loro modo risolutivi. E, sopra tutto, c’è la sfida muscolare e sensibile, la scoperta del dolore e della passione di un ragazzo che si affaccia alla vita adulta.