Anche se non rappresentati nei modelli di lavoro utilizzati nel metodo Montessori, i giochi di magia sono delle attività che stimolano ed aiutano notevolmente il bambino nel suo percorso di crescita. Aumento dell’autostima, miglioramento delle relazioni con gli altri, accrescimento delle capacità cognitive, sviluppo dell’attenzione, progressione della percezione e conoscenza di se stessi e del prossimo sono solamente alcuni dei principali fattori che vengono incentivati attraverso lo svolgimento di attività magiche. L’interesse e l’attenzione che il bambino pone nelle attività illusionistiche sono tali da incentivare notevolmente lo sviluppo sociale ed emotivo, l’intelligenza, la sicurezza di sé e la visione strategica dell’azione che si sta andando a compiere, in quanto il mago deve percepire e capire le persone per le quali si sta esibendo, in modo tale da trasformare la realtà in illusione senza che gli spettatori ne capiscano il trucco.
Attenzione però, il prestigiatore non è un imbroglione, i bambini devono in primo luogo comprendere che attraverso queste attività si può eludere la mente dell’osservatore facendogli pensare che il gioco vada in un certo modo, e, alla fine, stupire con meravigliosi effetti a sorpresa!
Solitamente, l’interesse per questi giochi scatta in maniera totalmente naturale, basta pensare con quanta facilità un prestigiatore cattura l’attenzione dei più piccoli ad una festa di compleanno. Svelando poi il trucco delle magie appena assistite, il bambino potrebbe incuriosirsi tanto da voler diventare egli stesso il prossimo prestigiatore. Dai circa 7 anni in poi, tantissime sono le magie che il bambino può essere in grado di emulare, stupendo e incuriosendo i propri coetanei. Diversi sono i gradi di difficoltà che caratterizzano i giochi magici, in base all’attenzione, l’impegno e la manualità richiesta, il bambino può cominciare a cimentarsi nelle attività più semplici e via via passare a quelli più elaborati e divertenti, a seconda delle competenze acquisite.
Per cominciare, i tipici giochi che rappresentano il rito di iniziazione dei nuovi adepti in questo campo sono quelli che si appoggiano all’utilizzo delle carte. Per fare un esempio, il bambino che interpreta il mago fa scegliere una carta dal mazzo allo spettatore e, dopo avergliela fatta memorizzare, la inserisce nuovamente nella pila e la mescola insieme alle altre. Sfogliando poi le carte, il prestigiatore sarà in grado di identificare la carta scelta dall’amico.
Sembra semplice, vero?
Il trucco c’è, è semplice, ma non si vede!
Per portare a compimento questo gioco, quando lo spettatore osserverà la carta scelta, al mago basterà guardare l’ultima del mazzo. Quando il concorrente restituirà la carta, il prestigiatore la poserà in cima alle altre e l’ultima carta dovrà essere spostata sopra a questa, in modo tale da posizionarle vicine. Il mazzo sarà poi mescolato, facendo attenzione a tenere unite le prime due. Quando il mago aprirà il mazzo, riconoscerà subito la carta vista dall’amico, in quanto sarà la successiva a quella osservata, con la coda dell’occhio, all’inizio del gioco. Se si vuole trovare anche un senso semantico a questo gioco, si può interpretare che, attraverso i punti di riferimento, una persona può giungere dove coloro che sono distratti non arriveranno mai!
I giochi di magia sono attività senza tempo, adatti a bambini, ma anche ad adulti, senza limiti di età. Oltre ad essere l’attività che può diventare il collante per tutta la famiglia, i giochi magici sono davvero molto utili per accrescere le principali capacità cognitive dei più piccoli e maturare in loro la sana curiosità che sprona i bambini ad andare oltre a quello che banalmente gli occhi possono vedere. L’unica dritta che si deve tenere in considerazione è il confine che deve essere sempre vivo nella mente dei bambini: nei giochi di magia ci si può perdere, fantasticare e sognare ad occhi aperti, ma bisogna sempre rimarcare quale sia la differenza tra finzione e realtà.
Tratto da: Metodomontessori.it