Come si correggono i comportamenti dei bambini secondo il Metodo Montessori?
Il Metodo Montessori richiede di intervenire direttamente il meno possibile. Una caratteristica precocissima dei bambini è la capacità di autocorreggersi. Basta osservare i tentativi per mettersi in piedi o per affinare il linguaggio o per fare una torre con pochi pezzi di legno: prova e riprova da sé finché ci riesce. Proprio come il grande Galileo – per riprendere l’esempio del genio in azione – che diceva: Si procede per prove e tentativi!
È innato nell’essere umano e lo si osserva perfino negli animali. Invece su ogni bambino, appena entra nel Nido o nella scuola infantile, ma anche in famiglia, si fa una continua caccia all’errore. Non gli si dà il tempo di perfezionarsi a modo proprio con i suoi ritmi. Fa un ovale con due segni sotto e dice papà, subito l’adulto interviene: Ma no, sciocchino, te lo faccio io!. Per qualunque sua azione, la correzione è subito pronta.
Con questo pesante bagaglio entra nella Primaria e lì il sacco diventa di piombo tra voti, minacce, sgridate, sfiducia…Solo i più robusti o i “fortunati” che incontrano un maestro sensibile e intelligente ce la fanno con allegria; la maggioranza soffre e soccombe, annoiandosi e odiando la scuola.
Il nostro modo di rispondere invece è mettere in mano a bambini – piccoli e grandi – i mezzi per verificare loro stessi se hanno fatto bene o male, a partire dai piatti di ceramica e dai bicchieri di vetro a 3 anni anziché in plastica o in acciaio, sapendo che il gesto pacato previene le rotture.
In seguito i materiali per lo studio delle quattro operazioni o dell’analisi logica, gli incastri della geografia o le nomenclature di botanica o di zoologia hanno tutti i mezzi per il controllo personale dell’errore.