Sperimentare e riconoscere gli odori

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Riscoprire il piacere di annusare può essere un gioco divertente, anche partendo dagli odori degli oggetti d’uso comune: un astuccio di pelle o un fazzoletto lavato e stirato, un vecchio libro o una sciarpa di lana messa a contatto con un cubetto di canfora o ancora una vecchia chiave, emanano un naturale odore. Durante il gioco ciascuno degli oggetti selezionati sarà catalogato in base al materiale che lo compone e all’impatto con l’olfatto, ad esempio aspro, dolce, acuto, forte, lieve, gradevole o sgradevole.

In un secondo tempo si potrà proporre a un piccolo gruppo (3 o 4 bambini e non prima dei tre anni) un gioco di Kim, ovvero un indovinello senza guardare né toccare: si dispongono, su un vassoio o in una scatola dai bordi bassi, tre o quattro oggetti il cui odore sia già ben conosciuto, coperti da un telo. Un bambino alla volta si copre gli occhi con una mano o con una benda, gli si avvicina al viso un solo oggetto per volta per aspirarne l’odore e dire il nome del materiale da cui proviene o l’impressione che suscita. Il bello del gioco è nel cambiare spesso gli oggetti!

Non solo oggetti: anche molti cibi si riconoscono dall’odore… Si può giocare esplorando i tanti vegetali che si usano in cucina. Basti pensare ai diversi profumi di:

  • frutti, soprattutto maturi: pera, mela, banana, arancia, mandarino, pesca, albicocca…
  • verdure come cipolla, finocchio, aglio, scalogno, porro…
  • erbe aromatiche, meglio se fresche: basilico, prezzemolo, sedano, menta, timo, alloro, cedrina, salvia, rosmarino…
  • fiori: rose, fresie, viole mammole, gelsomino, giglio, giaggiolo…

Per educare l’olfatto non sarebbe male avere in giardino cespugli e siepi di piante verdi o fiorite o vasi con verbena, basilico, cedrina o gerani profumati sul balcone.

Si possono cercare immagini relative agli elementi naturali che emanano odori, incollarle su piccoli cartoni e farne insiemi e/o giochi di memoryRiconoscere a occhi chiusi permette una più netta esplorazione sensoriale, perché solo l’uso dell’apparato olfattivo situato nel naso – senza il soccorso degli altri  sensi – consente il riconoscimento.